TURISMO NEI BORGHI. E’ UN FUOCO DI PAGLIA?

TURISMO NEI BORGHI. E’ UN FUOCO DI PAGLIA?

TURISMO NEI BORGHI. E' UN FUOCO DI PAGLIA?

5 suggerimenti per capitalizzare il successo dell’estate 2020 e trasformarlo in indotto economico.

E’ ancora presto per un’analisi puntuale della situazione. Il sentiment tra gli esperti del settore, riportato anche dai mass media, è che l’estate 2020 si sia giocata in destinazioni diverse da quelle degli anni passati.

La montagna ha battuto il mare e la scoperta di emergenze naturalistiche e architettoniche ha sicuramente superato il relax sui lettini o il “baiting” (ovvero lo sport di rifugiarsi in baita a mangiare e bere).

E come è stata vissuta l’estate italiana dai borghi? Di certo ne hanno guadagnato in visibilità, ma siamo sicuri che non sia stato un fuoco di paglia?

Da molti anni ci occupiamo di sviluppo turistico e la nostra attenzione va soprattutto alle destinazioni ad alta potenzialità, ovvero quelle in cui il turismo è ancora un desiderio e non una realtà (anche se sono un po’ critica sul fatto che il turismo sia una realtà per molti operatori italiani!).

Abbiamo lavorato spesso in territori e con operatori turistici che non hanno ancora una presenza nella mente dei potenziali clienti. Il che potrebbe essere un bene, perchè il campo è tutto da seminare.

La cosa importante è non copiare da chi è ora nella parte matura della curva di vita del prodotto turistico, per almeno due motivi:

1. non si hanno le stesse caratteristiche

2.quando si è al punto di maturazione del prodotto si agisce in maniera molto diversa da quando si è all’inizio della curva.

L’emergenza COVID ha proiettato nella mente degli amministratori e degli operatori turistici dei borghi dell’entroterra il “miraggio” del turismo come panacea di tutti i mali. Sappiamo bene che diventare destinazione turistica e soprattutto far vivere un’azienda, una famiglia e dei collaboratori nel turismo non è così semplice.

Il tema della sostenibilità economica, sociale e ambientale in questi luoghi è quindi all’ordine del giorno e noi ne abbiamo già parlato in questo post.

5 suggerimenti per capitalizzare ciò che è stato

In questo articolo ti propongo 5 suggerimenti utili sia alle Pubbliche Amministrazioni che agli operatori economici per capitalizzare ciò che è successo ad agosto 2020 e portare concretamente indotto economico per la comunità e gli imprenditori.

Iniziamo:

1. Condivisione con la cittadinanza

I trend ci dicono che i turisti amano sempre più i luoghi nei quali è possibile interagire con i cittadini, con le persone che risiedono nel territorio. Le esperienze che hanno come essenza il rapporto tra residente e turista sono sempre più apprezzate. Il tema fondante quindi è far comprendere alla comunità che “fare turismo” è un valore per tutti, non solo per gli operatori e per esprimerlo è necessario porre un’attenzione particolare nei comportamenti. Ti suggerisco di condividere il progetto fin dall’inizio con la comunità; sia con gli enti rappresentativi così come con i semplici cittadini, in questo modo gli ostacoli lungo il percorso saranno più facili da affrontare.

 

2. Progettazione partecipata pubblico-privato

Un progetto di sviluppo turistico può portare risultati solo se nasce dalla collaborazione tra pubblico e privato, e concretamente tra le Amministrazioni locali, gli enti di rappresentanza degli operatori (associazioni di categoria, consorzi) e gli operatori stessi, se non raggruppati.

Un percorso di progettazione partecipata permette di conoscersi meglio, di condividere gli obiettivi di risultato, di decidere insieme elementi importanti della strategia di azione. Un progetto nato solo dal pubblico o solo dal privato è comunque monco. Pubblico e privato non hanno gli stessi obiettivi nello sviluppo turistico di un territorio, ed è giusto che sia così. Per questo motivo la concertazione tra le due parti della comunità è il modo migliore per rendere efficace il lavoro che si svolge.

 

3. Collegamento con altri progetti, strategie integrate, fund raising

Spesso nei territori i diversi progetti vengono portati avanti singolarmente, senza azioni di collegamento tra le azioni e tra i team che ci lavorano.

Un progetto di sviluppo turistico ha molte connessioni con altri ambiti progettuali: dall’agricoltura al commercio, dalle infrastrutture al paesaggio. Costruire ponti tra i progetti permette di fare economie di scala. Anche la partecipazione a progetti europei impatta spesso con i piani di sviluppo turistico. In questo senso una collaborazione specifica permette di aumentare il valore di entrambi. Le economie di scala e la collaborazione tra progetti possono diventare inoltre azioni di fund raising perchè i risparmi che si ottengono possono essere investiti in altro.

E’ opportuno inoltre specificare che l’investimento sul turismo di un territorio non è solo in capo all’amministrazione. Gli operatori economici privati possono e devono fare la loro parte, in base alle proprie possibilità, sulla base di obiettivi definiti e risutati da raggiungere.

4. Commercializzazione multicanale integrata

Uno dei temi più scottanti del turismo oggi è la capacità di “vendita” dei territori. Ancora oggi, e ne abbiamo parlato più volte sul nostro blog, tutto è affidato ai portali di destinazione e alle OLTA.

La questione vera è riprendersi la titolarità della vendita e fare margini migliori. Per fare questo è necessario studiare un sistema di vendita multicanale integrato che permetta all’operatore singolo di vendere il suo servizio e alla destinazione di vendere proposte di viaggio uniche e originali. Un piano di sviluppo turistico efficace deve prevedere tale attività.

5. Continuità, determinazione, pazienza

L’ultimo suggerimento non è relativo a tecniche o ad azioni da fare ma è dedicato alle qualità di cui è necessario abbondare se si vuole raggiungere risultati eccellenti con un piano di sviluppo turistico. Le qualità sono: continuità, determinazione e pazienza.

Nel turismo la continuità paga. Ci sono destinazioni in Italia e nel mondo conosciute per alcuni elementi specifici e questi le portano ad avere successo, ovvero ad avere indotto economico dal turismo.

E’ necessario quindi continuare oltre le elezioni politiche, oltre i Presidenti dei Consorzi; è necessario monitorare la strategia e ritarare azioni e strumenti ma non ci si può fermare.

C’è un’altra qualità fondamentale: la pazienza. Lavorare insieme ad altri può non essere così facile. Può costare fatica mordersi la lingua o accettare di andare verso una direzione differente da quella che ci piacerebbe. Eppure la pazienza è un punto focale della collaborazione.

Continuità e pazienza fanno la determinazione. Qualità dei grandi campioni, qualità di chi fissato il punto di arrivo e la rotta fa di tutto per raggiungerlo.

Ci sono altri elementi utili per capitalizzare ciò che è stato nell’estate 2020, questi sono certa che siano già molto per iniziare.

Fammi sapere quando decidi di metterli in pratica.

Buon lavoro.

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