Turismo, comunità, destinazione

Turismo, comunità, destinazione

Turismo, comunità, destinazione.

Siamo sicuri che il turismo possa essere sostenibile? Come disegnare uno sviluppo che consideri i bisogni di tutti e non solo di un settore? 
Possiamo mettere una comunità al centro, in particolare quando c’è una trasformazione?

La funzione aggregante del turismo

In questo percorso verso i fondamentali che abbiamo chiamato Turismo 0.0 – ritorno all’essenza siamo arrivati al livello di territorio. 

Il sistema complessivo, che da un lato  tende ad unire il tutto e ne fa una offerta, dall’altro dovrebbe garantire progettazione strategica e condizioni di sostenibilità (sociale, ambientale ed economica). Oltre a visione sugli impatti di lungo periodo. 

Abbiamo parlato di persone, imprese, marketing, qualità, relazioni e così via. A livello di territorio tutto questo si intreccia profondamente. Ecco due elementi chiave:

  • la complessità cresce, servono competenze specifiche, dalla progettazione ai mercati,
  • il destino è comune, la fortuna del singolo è spesso legata a quella degli altri soggetti.

Il turismo infatti non può essere una filiera fine a sé stessa. Per essere una risorsa vera, deve integrarsi con le altre economie del territorio. Può anzi essere un collante che permette alle destinazione di emergere in modo durevole unendo operatori pubblici, privati e del terzo settore.

Un approccio sistemico è fondamentale. Riuscire a considerare, contemporaneamente e con coerenza, tutti i portatori di interesse. Non solo gli operatori ma anche i cittadini (singoli, per gruppi di interesse o associati) e i viaggiatori stessi.

E considerare quindi anche l’ambiente, il paesaggio e il patrimonio identitario e storico.

Quando è progettato adeguatamente il turismo diventa un mezzo formidabile per costruire e rilasciare valore condiviso.  

Turismo di comunità 

Parliamo tutti di turismo sostenibile, dal punto di vista sociale, ambientale ed economico. Spesso dimentichiamo un punto fondamentale: il turismo se non è di comunità non è sostenibile.  

Ogni volta che disegniamo traiettorie di sviluppo senza partire dall’identità locale e dai modelli relazionali della comunità non stiamo seguendo il giusto approccio. Sono i frequenti casi in cui la sostenibilità è un mito! 

L’essenza? Le relazioni comunitarie. Il fondamento per la definizione e la sopravvivenza della società stessa: non considerarle significa mettere a rischio l’identità e la cultura stessa del luogo.

Queste relazioni sono di importanza decisiva per il turismo, la comunità è una componente:

  • fondativa (per pensare a un turismo realmente sostenibile) 
  • attrattiva (portatrice di componenti esperienziali profonde e dirette).

Abbiamo sviluppato queste riflessioni in un post dedicato proprio a Turismo e innovazione sociale

 

Comunità-destinazione!

Il benessere della comunità deve essere l’obiettivo dello sviluppo, ovviamente non solo turistico. La comunità -abbiamo visto- ha un ruolo molteplice, la sua coesione è quindi fondamentale. Lo sviluppo deve allora nutrire la coesione.

I fondamenti di questo percorso sono:

  • identità, ovvero partire dalle caratteristiche definitorie di un territorio 
  • approccio sistemico (sopra accennato), utile per superare crisi e trasformazioni, quando si riescono ad unire lucidità, realismo ed immaginazione
  • visione di futuro, evidentemente condivisa e costruita con opportune tecniche 
  • piano di azione, per scaricare a terra il cambiamento che si progetta.
Le relazioni tra le persone sono il centro di tutto: tra operatori, comunità e ospiti.  Considerarne complessità e dinamiche spinge a una idea allargata di comunità (che vada oltre l’idea di ospite come cittadino temporaneo) che veda nel viaggio e nell’ospitalità uno scambi di valori, anche economici. 
Occasioni per trasformare in meglio le persone e le destinazioni.
 

passi concreti per immaginare e percorrere questa strada li vedremo nell’ultimo contributo di TURISMO 0.0 – Ritorno all’essenza! Ecco qui l’approfondimento su I 4 passi da comunità a destinazione.

In un prossimo contributo faremo un approfondimento su come alcuni territori (borghi, aree interne, cammini) possono cogliere una opportunità. Eccolo qui! 

Bisogna immaginare e proporre esperienze che considerino i possibili cambiamenti che la crisi lascerà nelle persone e nel loro processo di scelta.

 

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