FARE RETE: DAI PROCLAMI ALLA EFFICACIA. Come creare una rete d’impresa di successo.

FARE RETE: DAI PROCLAMI ALLA EFFICACIA. Come creare una rete d’impresa di successo.

Fare rete: dai proclami all'efficacia.
Come creare una rete d'impresa di successo.

La panacea di tutti i mali

La Legge n. 33 del 9 aprile 2009 sancisce la nascita delle reti d’impresa nel nostro Paese. Da allora si è fatta molta strada e ci sono moltissime reti, in settori economici diversi, che funzionano.
In questo post non è mia intenzione discutere della normativa, né delle diverse opportunità che la rete d’impresa offre. Voglio invece soffermarmi su quali sono i prerequisti necessari perchè una rete d’impresa non rimanga solo un bello slogan, ma possa anche portare i risultati sperati.

Gli operatori del turismo che ci incontrano ci chiedono informazioni su questo strumento, quasi fosse  la “panacea di tutti i mali”: la mancanza di collaborazione, la mancanza di denaro per la promozione, la mancanza di clienti.. Sembra quasi che con la rete d’impresa si possa risolvere qualunque cosa.
Voglio sgombrare il campo da possibili fraintendimenti. Una rete d’impresa che nasce per sopperire a queste mancanze ha già perso in partenza.

Il valore della motivazione per l’efficace delle aggregazioni

Le aggregazioni (ed in questa categoria sono presenti anche altri organismi come i Consorzi semplici, le Società consortili, etc.) possono essere ottimi strumenti di crescita per le imprese e le organizzazioni coinvolte, a patto che alla base dell’aggregazione ci sia un PERCHE’ forte e condiviso.
Quando decidi di chiedere ad una persona di stare con te lo fai sulla base di un PERCHE’ molto forte. Quando decidi di aprire un’impresa e avere dei collaboratori lo fai con una motivazione profonda.
Ogni nostra azione nasce da una motivazione. Quanto più questa motivazione è allineata con i nostri valori tanto più potrà essere motore del nostro agire.
Ecco perchè una rete d’impresa deve nascere da una motivazione comune a tutti i retisti e deve quindi incarnare un progetto d’impresa specifico. Una rete d’impresa nata per partecipare ad un Bando pubblico finirà non appena finiranno i soldi pubblici.  Una rete d’impresa nata sulle basi di una “ripicca” morirà della stessa moneta.

Quali sono i prerequisiti?

Quando si decide di costruire una rete d’impresa, che si sia in due, in 10 o in 50 (P.S. Secondo noi una rete d’impresa che funziona non può avere più di una ventina di soci), è fondamentale arrivare alla costituzione avendo già chiari molti elementi concreti, ma soprattutto aver fatto un percorso di avvicinamento tra retisti per riempire il “contenitore rete” di un contenuto sostanzioso.

 

Ecco 5 prerequisiti che determinano in buona parte la sopravvivenza della rete d’impresa nel tempo:

1. La selezione dei partner
E’ opportuno che la scelta dei partner avvenga con  trasparenza nelle procedure di selezione e che sia sancita e sottoscritta anche  dopo aver conosciuto le singole aziende che collaboreranno. Quando parlo di conoscere non intendo solo i bilanci (la solvibilità dei partner è uno dei problemi più classici), ma anche i valori fondanti, le persone e tutto ciò che può essere utile.

2. La strategia di costruzione della rete
Questo punto è suddivisibile in due elementi: 1: una delle domande che ogni retista deve farsi è quanto vale la rete per la sua azienda. Le risposte potrebbero essere differenti, la cosa importante è che tale risposta sia condivisa in modo trasparente in modo che si possa tarare il programma di rete sulla base degli obiettivi dei singoli. 2:  La definizione degli obiettivi della rete e la condivisione dei contributi delle singole aziende in termini di tempo, risorse economiche e umane, abilità e competenze.  L’outuput di tutto ciò è il programma di rete, ovvero l’insieme delle azioni che la rete compirà per raggiungere i suoi obiettivi.

3. La comunicazione sia all’interno che all’esterno

All’interno è necessario che la comunicazione sia trasparente e regolare nei tempi. Nessuno deve avere la sensazione di non essere al corrente di ciò che succede, di non avere tutte le informazioni. La comunicazione si esplica anche nel  monitoraggio dell’andamento della rete con gli indicatori necessari a valutare lo stato dell’arte e apportare le possibili correzioni. All’esterno la comunicazione dovrà essere congiunta per ciò che riguarda le azioni della rete in modo che sia esplicito il valore che questa ha per i singoli retisti.

4. La definizione di una modalità di gestione della rete

Quando si affronta questo tema bisogna individuare alcune procedure (senza burocratizzare troppo l’aggregazione) necessarie per la programmazione e la pianificazione del lavoro e la gestione dei conflitti possibili. Nelle modalità di gestione è molto utile definire anche delle modalità di celebrazione della rete per gratificare tutti coloro che lavorano al raggiungimento degli obiettivi interni.

5. L’individuazione della Leadership

E’ fondamentale che si individui la leadership della rete in modo chiaro e trasparente perchè sia condivisa con tutti i retisti. Il leader deve essere riconosciuto, autorevole ed essere consapevole dell’impegno che l’essere leader rappresenta. Una volta individuata la leadership è necessario stabilire ruoli e compiti di tutti per attribuire le diverse responsabilità.

 

Tutti questi passaggi vanno fatti prima di andare dal Notaio o in CCIAA. Pensare di costituire una rete concentrandosi sullo Statuto e l’Atto costitutivo è come sposarsi pensando solo al Registro delle Firme in Comune.
Il committment nei confronti della rete, il programma di rete condiviso e la trasparenza della comunicazione sono essenziali perchè la rete si mantenga nel tempo e possa portare i risultati pianificati.

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